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Che cos’è un hard disk? Cos’è un hard disk esterno o portatile?

L’hard disk è uno dei componenti interni fondamentali di un computer, si tratta infatti dell’archivio principale di tutta la macchina, ovvero il posto in cui vengono conservati i dati che non possono essere persi in caso di perdita di corrente.

Il termine hard disk è un termine che sicuramente qualsiasi esperto conosce e comprende a fondo. Ma se invece si è alle prime armi o si conosce poco la terminologia informatica?

Ci pensiamo noi! seguiteci e vedremo insieme cos’è un hard disk, qual’è stata la sua evoluzione nel tempo e come sceglierne uno se abbiamo necessità di acquistarlo.

Indice

Che cos’è un hard disk?

Quando salviamo un documento sul nostro computer, scarichiamo un file da internet o installiamo un nuovo programma, queste operazioni vengono solitamente scritte su un hard disk, o disco rigido se vogliamo usare il termine italiano.

In maniera molto semplificata un disco rigido è un insieme di dischi magnetici, chiamati piatti, su cui è possibile archiviare informazioni. Poiché le informazioni sono registrate su disco magnetico, a differenza di una memoria volatile (o memoria flash) come la memoria ram, queste persistono anche quando il computer viene spento. Questo tipo di memoria è generalmente chiamata memoria di massa perché permette l’archiviazione di massa di grandi quantità di dati a lungo termine.

I dischi magnetici sono solitamente impilati uno sull’altro, lasciando fra loro uno spazio. Nello spazio si muovono le testine di lettura e scrittura, ovvero dei piccoli braccetti meccanici che, proprio come nei vecchi dischi in vinile, si muovono sulla superficie del disco e, mentre questo gira ad una velocità definita, leggono e scrivono i dati utilizzando campi magnetici. Ogni singolo disco è scritto su entrambi i lati, dispone quindi di una testina di lettura su ognuna delle due superfici.

I dischi metallici di un disco rigido girano ad una velocità compresa solitamente fra i 4200 e i 15000 giri al minuto. La maggior parte dei dischi utilizzati per i personal computer, sia interni che esterni, hanno una velocità di rotazione fra i 5400 e i 7200 giri al minuto. Velocità più alte dei 7200 sono solitamente impiegate su sistemi di fascia alta che necessitano di alte prestazioni come ad esempio i server.

Se vi state chiedendo come fa un disco rigido a sapere dove deve andare a cercare i nostri file, la risposta è abbastanza semplice: Ha un indice in cui viene scritto ogni volta in quale posizione è stato il file appena scritto. Letto questo indice, il disco può mettere in movimento la testina giusta per iniziare il trasferimento di dati nel minor tempo possibile.

Negli ultimi anni, si sono diffusi su larga scala i dischi a stato solido (Solid State Drives o SSD). Questi nuovi dischi non sono più meccanici come gli hard disk tradizionali, ma memorizzano le informazioni su dei chip elettronici. Questa nuova tecnologia offre una maggiore velocità di lettura e scrittura. Il prezzo da pagare però in questo caso è il costo. Gli SSD, a parità di capacità di memorizzare informazioni, sono infatti ancora molto più costosi dei tradizionali hard disk magnetici. Per questo motivo si continua ad utilizzare entrambi i tipi di dischi: gli SSD, sfruttando la loro migliore velocità di accesso ai dati, nelle applicazioni in cui è necessario accedere velocemente ai dati, e i dischi meccanici nei casi in cui è necessario memorizzare grandi quantità di informazioni.

Se volete vedere com’è fatto all’interno e come funziona un disco rigido potete vedere questo breve (poco più di 7 minuti). L’audio è in inglese, ma permette comunque di vedere come è fatto e come funziona.

Un po’ di storia degli hard disk – tecnologia in evoluzione

Il primo hard disk commerciale fu prodotto dall’IBM nel 1956, con il nome di 350 Disk Storage Unit. Questo disco era composto da 50 dischi del diametro di circa 60 centimetri, era grande come un frigorifero e pesava più di una tonnellata. La sua capacità di archiviazione era di 5 megabyte di dati.

Questa fu una vera e propria rivoluzione nel campo delle memorie di massa. Fino a quel punto infatti, i dati venivano memorizzati su nastri magnetici. Questi nuovi dischi permettevano un accesso ai dati molto più veloce grazie alle testine che potevano muoversi molto più velocemente di quanto fosse possibile riavvolgere i nastri magnetici.

L’evoluzione continuò negli anni, nel 1973 IBM introdusse il modello 3340 Winchester, formato da due dischi da 30 megabyte l’uno.

Andando ancora avanti giungiamo alla produzione del primo modello di hard disk per personal computer, il Seagate ST-508 prodotto da Seagate nel 1980, con una capacità di 5 megabyte, ma questa volta un diametro di soli 5,25 pollici, ovvero circa 13 centimetri. Questo modello di memoria di massa era installato all’interno dei computer AT&T prodotti negli stabilimenti Olivetti in Italia, computer che, fra le altre cose, erano equipaggiati di processori 286.

Negli anni successivi la tecnologia continuò a perfezionarsi, iniziando a produrre, nel corso degli anni 80, i primi dischi rigidi nei formati che ancora oggi sono considerati degli standard, ovvero 3,5 pollici per i computer fissi e 2,5 pollici per i computer portatili.

Fu però dagli anni 90 che il mercato iniziò a fiorire e la capacità di memorizzazione aumentò sempre di più. Si arrivò a produrre dischi in grado di memorizzare oltre 1 gigabyte di dati. Si arrivò nel 2000 a produrre dischi con velocità di rotazione di 15000 giri al minuto ad opera di Seagate.

Dal 2000 in poi la capacità dei dischi aumentò di anno in anno molto velocemente, e con lei la densità di memorizzazione, ovvero la possibilità di memorizzare più informazioni in dischi di dimensioni fisiche sempre minori. Fino ad arrivare ai giorni nostri in cui vengono prodotti dischi da 10 terabyte da scrivania. 

Hard disk interni ed esterni.

Abbiamo detto che i formati standard ad oggi sono 3,5 pollici per i computer fissi e 2,5 pollici per i portatili. Spesso però sentiamo parlare di hard disk esterni, o portatili.

Gli hard disk meccanici sono, se avete visto il video che abbiamo riportato poco sopra lo avrete notato, delle “scatole” a forma di parallelepipedo, al cui interno si trova tutta la componentistica necessaria al funzionamento.

I dischi sono quindi abbastanza “autocontenuti”, hanno bisogno solamente di alimentazione elettrica e di un modo per dialogare con l’esterno.

Un disco può essere installato all’interno del nostro computer (solitamente abbiamo bisogno di averne almeno uno contenente il sistema operativo), oppure esternamente, collegato al computer tramite un cavo.

Hard Disk interni

Se avete un computer portatile, è probabile che abbiate all’interno un disco da 2,5 pollici e non ci sia spazio per aggiungerne un altro.

Se invece avete un computer desktop fisso, di quelli con il case a torre, è probabile che abbiate un disco fisso da 3,5 pollici (anche se negli ultimi anni gli hard disk magnetici sono spesso sostituiti da SSD da 2,5 pollici) e che dentro ci sia abbastanza spazio per aggiungerne degli altri.

Un disco interno da 3.5 pollici visto dall’alto
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Per l’installazione di un disco fisso interno, se non siete particolarmente competenti o non conoscete qualcuno che possa farlo per voi, vi consigliamo di rivolgervi ad un tecnico esperto.

Hard Disk esterni

I dishi rigidi esterni sono spesso il modo più facile per archiviare grandi quantità di dati a cui non accediamo molto spesso, che quindi non necessitano di essere memorizzati nel disco interno del nostro computer ma possiamo tenere in queste unità esterne.

Un altro valido uso di un hard disk esterno è quello di backup. Possiamo (e dovremmo farlo sempre) utilizzare un disco esterno per archiviare una copia dei file personali più importanti che non vogliamo perdere in caso il computer dovesse rompersi.

Gli hard disk infatti non sono esenti da malfunzionamenti, perdite di dati e rotture. Questi sono fortunatamente episodi molto rari, ma quando accadono spesso creano la perdita di parte o tutti i dati presenti sul disco, spesso per noi molto importanti. A volte si rende necessario il pagamento di cifre molto alte per usufruire dei servizi di recupero dati, che però non ci garantiscono sempre la riuscita dell’operazione. Per questo motivo è sempre bene avere un dispositivo di memoria esterno in cui tenere una copia il più possibile aggiornata dei dati più importanti che non vogliamo rischiare di perdere. Se avremo più copie dei nostri dati su dischi diversi, ci saranno meno probabilità di perderli.

Se siamo alla ricerca di un’unità di archiviazione esterna, la scelta si divide anche questa volta in due diverse possibilità: Dischi rigidi da 3.5 pollici oppure da 2.5 pollici.

Come abbiamo detto parlando dei dischi interni, le dimensioni standardizzate (almeno a livello fisico) degli hard disk sono 3.5 e 2.5 pollici. Questo è vero anche per i dischi esterni. Questi ultimi non sono infatti altro che dischi rigidi interni, racchiusi all’interno di una custodia che permette di trasportarli senza danneggiarli e che fornisce l’interfaccia fra il disco e il cavo USB che lo connetterà al nostro computer.

Hard disk esterni da 3.5 pollici

I dischi rigidi esterni da 3.5 pollici sono dei dischi pensati solitamente per essere conservati sulla scrivania nelle vicinanze del proprio computer.

Contenendo un disco da 3.5 pollici, solitamente hanno costi inferiori e capacità massima superiori rispetto alla controparte da 2.5 pollici.

I dischi da 3.5 pollici solitamente hanno bisogno di più corrente per il corretto funzionamento. Per questo motivo solitamente questi dischi esterni hanno anche un loro alimentatore a parete.

Come avrete capito i dischi da 3.5 pollici sono dispositivi particolarmente adatti ai casi in cui avete grandi quantità di dati da archiviare e non avete bisogno di portare in giro il vostro disco. Sono quindi particolarmente utili per espandere l’archiviazione di computer fissi, di portatili che vengono utilizzati quasi sempre nella stessa postazione, o per effettuare backup dei dati (in questo caso non ci servirà portare con noi il disco in quanto avremo una copia dei dati sul nostro computer).

Hard Disk esterni da 2.5 pollici

I dischi rigidi esterni da 2.5 pollici contengono al proprio interno un disco da 2.5 pollici, ovvero del formato solitamente installato nei computer portatili.

Questi dispositivi portatili sono più piccoli, più leggeri, ed essendo i dischi da 2.5 pollici studiati per i portatili sono anche meno esigenti dal punto di vista della corrente assorbita. Per quest’ultimo motivo generalmente questi dischi non hanno un alimentatore esterno, ma vengono alimentati direttamente attraverso il cavo USB dal computer a cui vengono collegati.

Proprio per la loro praticità e le ridotte dimensioni, questi sono i dischi più utilizzati da chi ha un computer portatile, si sposta spesso e ha necessità di portare con se i propri dati ma ha bisogno di memorizzare grandi quantità di dati che non sarebbero memorizzabili in dispositivi tascabili come pendrive USB.

Tutta questa praticità ovviamente comporta un costo leggermente superiore rispetto ai più grandi dischi da 3.5 pollici, la disponibilità di tagli minori in quanto a capacità e solitamente una velocità di lettura leggermente minore.

Vi facciamo notare che un dispositivo di archiviazione che portate sempre con voi insieme al vostro portatile non costituisce una buona pratica di backup dei propri dati. Non è quindi prudente e da considerarsi un vero backup, una copia dei propri dati su un disco da 2.5 pollici che portiamo sempre con noi nella borsa del nostro portatile. In questo modo ci stiamo infatti proteggendo solamente dal rischio che il disco interno del nostro portatile si rompa. Nel caso in cui invece il portatile venga smarrito o rubato, è molto probabile che con lui venga rubato anche l’hard disk, provocando quindi la perdita di entrambe le copie dei nostri preziosi dati.

Una buona pratica quando si parla di backup è sempre quella di cercare di tenere il più possibile separate anche fisicamente/geograficamente le due copie dei dati.

Conclusioni

Abbiamo quindi fatto una panoramica su che cos’è un hard disk, come funziona e la sua storia. Abbiamo poi analizzato i diversi tipi e formati di dischi rigidi esterni e interni per capire meglio quale sia il più adatto alle nostre esigenze. Se avete ulteriori dubbi non esitate a lasciare un commento.

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